Ogni individuo può sentirsi perfettamente bene, ma la forza del sangue che preme contro le pareti delle arterie può essere abbastanza alta da causare lentamente danni che fanno aumentare poi il rischio di malattie cardiache, ictus e insufficienza renale.
Ecco perché conviene sempre misurare la pressione sanguigna già dall’età di 45 anni o prima se ci sono altri fattori di rischio come diabete, fumo, sovrappeso o una storia familiare di malattie cardiache o renali precoci.
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Gli elementi chiave che comportano la pressione alta
Per molte persone il contributo più significativo all’ipertensione è l’età, poichè le arterie si irrigidiscono con il passar del tempo. Ciò significa che lo stesso volume di sangue viene forzato in un’area più piccola e quindi la pressione sanguigna può aumentare a volte in modo eccessivo e quindi pericoloso.
Premesso ciò, va altresì aggiunto che il 60% delle persone di età pari o superiore a 60 anni soffre di pressione alta. Ma l’età non sempre è considerato un fattore determinante per causare la suddetta anomalia. Gli esperti indicano infatti che nelle popolazioni come gli indigeni in Brasile, non c’è un aumento significativo della pressione sanguigna con l’età. Ciò suggerisce che lo stile di vita occidentale in particolare l’assunzione di sale, è invece il vero responsabile.
Anche la genetica può tuttavia causare circa un terzo dei casi di ipertensione. In alcune famiglie l’effetto è forte, mentre per altre invece i genitori potrebbero avere la pressione alta ma la prole viene risparmiata. Ci sono spesso abitudini di vita che possono contribuire all’ipertensione come ad esempio il fumo che fa aumentare il rischio di pressione alta, oltre che causare malattie cardiache o ictus.
- L’acol determina la pressione alta
L’assunzione regolare di alcol è chiaramente associata all’ipertensione. Sembra infatti avere un effetto particolarmente marcato sulla pressione sanguigna e in particolare sulle donne anziane che fumano.
Per loro 20 grammi di alcol al giorno ovvero due bevande standard, possono far aumentare la pressione sanguigna di 9,6 su 5,2 mmHg. (Hg è il simbolo chimico del mercurio). Anche il consumo eccessivo o regolare può tuttavia causare notevoli aumenti della pressione sanguigna, e a volte abbastanza estremi da portare a un ictus. Infine vale la pena aggiungere che l’alcol può anche influire sull’efficacia dei farmaci specifici per abbassare la pressione sanguigna.
- Gli altri elementi responsabili della pressione alta
L’obesità aumenta del 6% il rischio di sviluppare la pressione alta a causa del grasso corporeo in più, e lo stesso dicasi per chi è in sovrappeso. Le persone che passano molto tempo a guardare la TV e fanno poca attività fisica lamentano una pressione sanguigna di 3-4 mmHg più alta rispetto a quelle più attive. L’esercizio fisco costante è in questi casi un buon viatico per scongiurare la condizione specie a lungo termine.
A questo punto è importante aggiungere che anche l’infiammazione e l’infezione possono causare malattie renali che sono una delle principali cause dell’ipertensione. I soggetti con una normale funzione renale che si trovano nelle prime fasi di ipertensione arteriosa, rischiano quindi di sviluppare una malattia renale nei successivi sei anni se non ricevono un trattamento adeguato della pressione sanguigna.
Un altro elemento di cui bisogna tener conto in termini di pressione alta è il diabete; infatti, l’ipertensione è molto più comune nelle persone con questa patologia (il 60% con diabete di tipo 2 e il 40% con il tipo 1 ha la pressione alta). Lo studio fornisce in tal senso un legame più forte tra la pressione sanguigna e il diabete; infatti, sono considerate due condizioni non collegate, ma la ricerca nel corso degli anni ha portato alla classificazione del diabete stesso come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
I ricercatori hanno esaminato i dati su oltre 4 milioni di persone nel Regno Unito che erano indenni da qualsiasi malattia vascolare o diabete, e analizzando le loro cartelle cliniche per circa sette anni hanno registrato nuovi casi di diabete e conseguenti cambiamenti nella pressione sanguigna.
Come ridurre il rischio di pressione alta?
Il cloruro di sodio è la principale fonte presente nella maggior parte degli alimenti e noto anche con il nome chimico di sale ordinario. Man mano che il sodio nel sangue aumenta, i vasi sanguigni trattengono l’acqua per cercare di bilanciarne la concentrazione.
Questa acqua in più, fa aumentare il volume del sangue stesso causando quindi l’ipertensione. L’assunzione massima di sale consigliata è inferiore a 6 grammi al giorno, ma purtroppo molte sono le persone che ne mangiano di più.
Da ciò si evince che ridurre il sale che si aggiunge al cibo fa solo una minima differenza; infatti, il 75% è nascosto negli alimenti trasformati. Il pane ad esempio da solo contribuisce per il 20% all’assunzione di sale nella dieta, le carni lavorate il 15% ed anche i condimenti, le salse e le marinature su ortaggi e verdure sono molto ricchi di sale.
Prevenire e curare la pressione alta
A differenza delle forme più comuni di ipertensione che generalmente richiedono un trattamento per tutta la vita, molte degli elementi scatenanti sono curabili. La partecipazione a un’attività fisica regolare è ad esempio un fattore determinante che rappresenta un elemento chiave per la cura dell’ipertensione. A tale proposito vale la pena sottolineare che l’esercizio fisico è riconosciuto come una terapia fondamentale per la prevenzione primaria, il trattamento e il controllo della pressione arteriosa elevata.
Gli studiosi in tal senso asseriscono che l’aerobica regolare riduce la pressione arteriosa sistolica a riposo di 5-7 mmHg, mentre l’esercizio di resistenza contrasta l’aumento della sistolica a riposo di 2-3 mmHg tra gli individui ipertesi.
A margine possiamo dunque asserire senza alcuna ombra di dubbio che praticare attività fisica regolare favorisce la riduzione della pressione arteriosa, e nel contempo previene il rischio di diventare cronica con conseguenti disfunzioni all’apparato cardio circolatorio. Per questi motivi tutte le principali organizzazioni sanitarie pubbliche raccomandano l’esercizio fisico per la prevenzione primaria e il trattamento dell’ipertensione.
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